Anima nascosta

“Un’anima solitaria inizia il viaggio alla ricerca di se stessa per poter mostrare finalmente i suoi occhi al mondo”
Questa è la descrizione più breve che sono riuscito a scrivere quando in alcuni contesti mi hanno dato un limite di caratteri per farlo.
Ognuno può dare la propria libera interpretazione, ma qual è la storia di questa foto?
Anima Nascosta è nata nella mia mente o forse è solo emersa, durante un laboratorio di luce continua in ambito fotografico.

 

È una mattina di luglio, calda, mi trovo in un garage d’auto d’epoca.
Avanti a me la modella, l’anima nascosta. Cerca di seguire le indicazioni dei colleghi che a turno provano le luci sul suo corpo. La osservo ripetutamente ma non la vedo, non la sento. Mentre le scattano decine di fotografie in posti e posizioni diverse, io continuo a percepire solo un vuoto. La sensazione è quella di chi non si sente pronto a concedersi, anche perché accettare di farsi fotografare non significa necessariamente essere pronti a farlo.
E su quel piano che sento una particolare affinità e il bisogno di raccontarla. Anche io ho delle resistenze al riguardo e forse proprio per questo mi sento da subito in sintonia con lei.
La scintilla, il fuoco, la risposta l’ho trovata in un momento di transizione.
Scelgo di fermare il tempo proprio nel momento in cui il suo sguardo, la porta di accesso al suo universo, è nascosto dallo sportello in un movimento che risulta essere in realtà più mentale che fisico.
“Bingo!” ho pensato.
“Eccola qui finalmente!”
Una sola foto, ma è esattamente la sintesi visiva di quello che desidero comunicare in ogni sua parte. Dai colori alla sua posizione nel quadro, dal micromosso del volto alla staticità momentanea dell’auto, un insieme di combinazioni per il risultato ultimo desiderato ed infine trovato.
Capita che ciò che lasci immaginare sia spesso più forte ed evocativo di ciò che mostri in modo diretto.
È proprio quello che cercavo. È da qui che nasce Anima Nascosta!